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    Cardiologia e Aritmologia

    Centro medico Clinica San Giuseppe Asti - Cardiologia e Aritmologia

    Cos’è la cardiologia

    La Cardiologia si occupa dello studio, della diagnosi e della cura delle malattie del cuore acquisite o congenite. Il servizio di Cardiologia è teso alla diagnosi e cura delle principali patologie cardiovascolari.
    L’ambulatorio cardiologico supporta inoltre le attività clinico-chirurgiche effettuando consulenze e attività di diagnostica strumentale per pazienti in fase di preospedalizzazione.

    Il cuore è una pompa guidata da un circuito elettrico altamente efficiente che regola la frequenza di attività cardiaca in base alle necessità dell’organismo. La patologia cardiovascolare raccoglie quindi numerose patologie, che possono essere suddivise in alcune grandi gruppi principali:

    • aritmie cardiache, cioè disturbi del circuito elettrico del cuore, a loro volta segmentate in
      • bradiaritmie (quando il cuore non riesce a mantenere frequenze cardiache adeguate) che in molti casi richiedono il posizionamento di dispositivi di stimolazione (pace-maker) con la funzione di sostituirsi al normale circuito elettrico del cuore ed intervenire quando questo non funziona adeguatamente
      • tachiaritmie (caratterizzate da frequenze cardiache troppo elevate), come la fibrillazione atriale, malattia che colpisce anche più dell’8% degli individui al di sopra dei 60 anni ma può colpire anche le fasce più giovani di età e determina un aumento del rischio di ictus e di scompenso cardiaco. Richiede un adeguato inquadramento clinico e terapeutico, con l’avvio di una terapia anticoagulante, terapie farmacologiche per rallentare la frequenza cardiaca e in alcuni casi l’ablazione come cura radicale.
      • extrasistolia sopraventricolare o ventricolare, generalmente percepita dal paziente come la presenza di “un battito mancante” o uno in più. Nella maggior parte dei casi questo disturbo non richiede trattamenti, se non quando particolarmente frequente o invalidante. Talvolta può rappresentare una spia di allarme per importanti patologie sottostanti che devono essere correttamente diagnosticate e trattate
    • scompenso cardiaco, cioè un’incapacità di “pompa” del cuore. Si divide in acuto (che spesso richiede una gestione ospedaliera) e cronico. Le cause possono essere diverse, ciascuna richiede valutazioni e trattamenti specifici. La diagnosi è clinica, ma la conferma della diagnosi e la ricerca della causa inizia con l’esecuzione di un ecocardiogramma, esame che consente di visualizzare direttamente la funzione cardiaca
    • patologia delle valvole cardiache, che determinano il cosiddetto “soffio al cuore”. Queste patologie spesso richiedono semplicemente un monitoraggio nel tempo ed eventuali adeguamenti terapeutici, ma in alcuni casi si rende necessario un intervento correttivo anche invasivo (chirurgico o con tecniche di cardiologia interventistica). Risulta quindi fondamentale un adeguato inquadramento e successivo follow-up clinico. Anche in questo caso la diagnostica principe è rappresentata da una valutazione clinica e dall’ecocardiogramma
    • patologia coronarica, cioè dei vasi che portano il sangue come nutrimento al cuore. Una malattia di questi vasi si può manifestare acutamente con un infarto oppure con la comparsa di sintomi come un dolore toracico da sforzo o a riposo. L’obiettivo in quest’ambito è quindi prevenire l’aterosclerosi delle coronarie e soprattutto evitare il quadro più drammatico dell’infarto. Pertanto risulta fondamentale un corretto controllo dei fattori di rischio cardiovascolari (fumo, diabete, dislipidemia, ipertensione arteriosa) e l’intercettazione precoce di eventuali segnali di allarme della presenza di una patologia significativa attraverso la visita cardiologica ed eventuali accertamenti come l’ecocardiogramma e la prova da sforzo
    • ipertensione arteriosa, patologia endemica nei paesi sviluppati, che richiede un adeguato trattamento in quanto fattore di rischio principale di molte patologie non solo cardiovascolari.

     

    La patologia cardiovascolare rappresenta la principale causa di morte nei paesi sviluppati, tuttavia nel corso degli ultimi 40 anni i sistemi di prevenzione e di cura hanno consentito di raggiungere importanti risultati in termini di riduzione della mortalità, aumento della sopravvivenza e miglioramento della qualità di vita.
    Nell’ambito della diagnostica della patologia cardiovascolare si sviluppano giorno dopo giorno nuove possibilità come la TC delle coronarie, la TC di perfusione o la risonanza magnetica cardiaca. Rimane però fondamentale che ogni accertamento sia guidato da un corretto inquadramento clinico e sia mirato a rispondere a una domanda specifica del medico proponente.

    Come si svolge la visita?

    Le visite cardiologiche, finalizzate alla valutazione clinica del paziente, si fondano sulla storia anamnestica e l’analisi dei sintomi, delle comorbidità e del profilo di rischio cardiovascolare per identificare la necessità di terapie di eventuali patologie del sistema cardiovascolare.

    La valutazione cardiologica si avvale di strumenti diagnostici di primo livello, quale l’elettrocardiogramma basale e, in relazione al quadro clinico, di esami diagnostici di secondo livello come l’ecocardiogramma, l’ecg holter e la prova da sforzo fino ad arrivare al terzo livello più di competenza ospedaliera (coronarografie, RMN cardiaca con mezzo di contrasto o funzionale etc.)

    Esami strumentali disponibili

    Al Centro Medico San Giuseppe il servizio ambulatoriale di Cardiologia è in grado di offrire un servizio di diagnostica di I e II livello per la diagnosi ed il trattamento delle patologie cardiovascolari a 360 gradi. Si ha infatti la possibilità di eseguire

    • visite cardiologiche
    • visite aritmologiche
    • Holter ECG anche a 12 derivazioni
    • prove da sforzo
    • ecocardiogrammi transtoracici
    • controlli Pace-maker e defibrillatori
    • monitoraggio con Loop Recorder esterni

    Tutti i servizi sono integrati in un’adeguata gestione clinica ambulatoriale anche in collaborazione con gli altri specialisti del Centro.

    Cos’è l’aritmologia

    L’Aritmologia studia le disfunzioni elettriche, ovvero le aritmie cardiache, e quindi tutte le forme di extrasistoli, tachicardie, bradicardie e fibrillazioni.
    L’aritmia cardiaca è un’irregolarità del battito del cuore che si può manifestare in 3 modalità differenti: come una generica aritmia quando il battito è irregolare, come bradicardia quando il cuore batte troppo lentamente o anche come tachicardia quando il battito è troppo veloce.

    La maggior parte delle aritmie non ha necessariamente una particolare rilevanza clinica, ma alcune di esse possono rappresentare un fattore di rischio cardiocircolatorio importante e richiedono sempre un controllo medico seguito da una eventuale terapia.
    La visita aritmologica è necessaria per chi ha una diagnosi di scompenso cardiaco o cardiomiopatie (dilatativa, displasia aritmogena, ipertrofica, laminopatia) oppure diagnosi di malattie elettriche primitive del cuore (Sindrome di Brugada, QT lungo, QT corto).

    La visita aritmologica è necessaria per coloro che hanno ricevuto diagnosi all’holter 24h ECG di blocchi atrioventricolari o extrasistolia ventricolare frequente/TPSV/TVNS (tachicardia ventricolare non sostenuta).
    La visita è necessaria soprattutto per le persone che hanno una familiarità per morte improvvisa. Talora infatti, alcuni familiari del soggetto deceduto improvvisamente possono avere geni in comune che codificano per la stessa malattia: una diagnosi precoce potrebbe salvare una vita.

    Come si svolge la visita?

    La visita aritmologica è un consulto specialistico eseguito da un aritmologo con competenze di elettrofisiologia che permette di diagnosticare e trattare coloro che sono affetti da aritmie cardiache.

    La visita aritmologica inizia con l’anamnesi ossia la raccolta dei dati clinici come ad esempio il numero, la frequenza, la caratteristica delle palpitazioni che il paziente riferisce, la terapia che il paziente assume, e si conclude con l’esecuzione dell’ elettrocardiogramma e di eventuali esami complementari come un ecocardiogramma e tutti gli altri di secondo livello a seconda del tipo di aritmia per escludere una causa legata ad una cardiopatia sottostante.

    Attraverso esami del battito cardiaco, della pressione sanguigna, degli zuccheri nel sangue e dei livelli degli ormoni tiroidei, la visita aritmologica verifica infatti la possibile associazione dell’aritmia ad una cardiopatia strutturale. Questo permette di accertare ed eventualmente escludere una problematica di tipo cardiologico più significativo che richieda di essere trattata.
    La visita aritmologica pertanto permette al medico elettrofisiologo di valutare se l’aritmia cardica necessita di approfondimento diagnostico.

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